Gli Artefici  ( III parte )

Tra gli altri grandi scultori attivi per il presepe nella prima metà del secolo sono documentati Giacomo Colombo e Francesco Di Nardo, e successivamente i fratelli Vassallo, ed altri artefici come Germano Reale, che portava a termine l'esecuzione dei pastori di cui riceveva le sole testine scolpite, Francesco Celebrano, del quale esiste un solo pezzo firmato, ma che risulta come consulente reale per l'acquisto di pastori, nonché come autore, pittore, scultore in marmo, direttore dei modellatori della Real Fabbrica di porcellana di Capodimonte.


66) Giuseppe Sanmartino (attr.), Pezzente, Napoli, Museo di San Martino

Del "dilettante dei pastori", il funzionario del Ministero borbonico della Guerra, Lorenzo Mosca, si conosce qualche esemplare firmato a penna, in grafia antica, sul retro della pettiglia, anche se esiste un nutrito corpus di pastori che recano le impronte del suo stile.
Le sue "maschere" appaiono riconoscibili in diversi esemplari, per cui si suppone che l'artista, come già notato dalle fonti, utilizzasse cavi da cui riprodurre figurine destinate alla produzione di mercato, procedura verosimilmente impiegata anche in altre botteghe come quella del Celebrano.
Le ricerche recenti hanno individuato anche attraverso le firme il grande apporto dato al presepe dai modellatori della Real Fabbrica: il Gallo di cui si è detto, gli Ingaldi, gli Schettino, il Polidoro, Camillo Celebrano.


67) Giuseppe Sanmartino (attr.), Giovane donna in seta,
particolare dell'acconciatura, Napoli, collezione privata

Gli inventari borbonici redatti dall'inizio fin quasi alla metà dell'Ottocento annoverano Giuseppe Sanmartino tra i grandi nomi dediti al presepe.
Tra l'altro, in un gruppo di pastori di eccezionale qualità si riconoscono le caratteristiche del suo linguaggio espresse nelle opere in marmo: la cattura del dato naturale che si affianca ad una sottile indagine psicologica, con una sicurezza scultorea in cui si distinguono le capigliature modellate con le dita e qualche tocco di stecca, in una totale libertà di movimento.
Esemplari al riguardo quelli riconosciutigli per consenso unanime, tra cui, per restare nell'ambito delle collezioni pubbliche, i pastori del Museo di San Martino e la celebre Adorazione dei pastori in terracotta del Bayerisches Nationalmuseum di Monaco di Baviera.



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