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Gli Artefici ( IV parte )
Il problema dell'identificazione dell'autografia degli esemplari sanmartiniani è tutt'altro che risolto; né può venire in soccorso la scoperta delle iniziali GS sulla pettiglia di una Giovane donna dalle indubbie caratteristiche di fisionomia legate allo stile del maestro. A complicare le cose ci sono le "autentiche" antiche scritte a penna su un pezzetto di stoffa applicato sul busto, o incusse nella creta, di quell'indefinibile personaggio che fu Padre Staffislaci, teresiano, avido raccoglitore di opere sanmartiniane, collezionista di testine autografe ancora allo stato grezzo acquistate alla morte dello scultore.
 68) Francesco Celebrano, Rustico, Napoli, collezione privata |
Il seguito di Giuseppe Sanmartino, folto di artisti come Angelo Viva, Giuseppe Gori, Salvatore Franco, Gennaro e Michele Trillocco, Nicola Somma, si addentrerà nei primi decenni del secolo successivo, dedicandosi intensamente alla modellatura di sculturine per il presepe.
 69) Francesco Celebrano, calco del monogramma F C. incusso nel rustico in terracotta (img 068), |
 69-a) ingrandimento img 069 |
Questi autori divulgarono, con riconoscibile autonomia espressiva, i caratteri della plastica sanmartiniana, ora in modo superficiale e quasi di esercitazione accademica, ora cogliendo le innovazioni del linguaggio del maestro, in particolare nell'abbandono sentimentale, nelle espressioni pensose o atteggiate ad un lieve sorriso, nella nitida purezza dei tratti nei volti femminili.
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