PERSONAGGI E SCENE DEL '700
Riposto di suppellettili preziose


Sk_47: Riposto di suppellettili preziose, Napoli, collezione privata.
Foto di Luciano Romano
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Al riparo di una tenda montata su sei alabarde, e contro una roccia sporgente rivestita con un drappo in velluto a ricami dorati o in un'altra stoffa pregiata, erano disposte, sul presepe, le armi turche, i tipici strumenti delle bande di suonatori mori e, guardati a vista da uomini armati o custoditi da appositi paggi riccamente abbigliati, casse, bauli e forzieri aperti rivelavano il loro prezioso contenuto: catene d'oro e d'argento, coppe, bruciaprofumi, secchielli e vassoi, non di rado bollati dai migliori orefici napoletani del tempo come Ignazio Imparato e Leonardo D'urso.
E' il tesoro dei Magi, insieme alle gioie delle esotiche gentildonne e alle bardature dei nobili cavalli.

Le fonti esaltano gli ori profusi nelle maggiori raccolte settecentesche, ed è noto che anche dopo gli smembramenti di quei grandi complessi il Seguito dei Re completo di suppellettili preziose era il gruppo più valutato in termini monetari.
Il viaggiatore inglese Samuef Sharp ricorda nelle sue Lettere dall'Italia, scritte fra il 1765 e il 1766, il presepe di un nobile dove i preziosi in miniatura erano valutati ottomila sterline: si trattava del presepe del principe di Ischitella, il quale proprio in quegli anni si era trovato costretto ad impegnarne gli ori e le argenterie per far fronte ad un'improvvisa necessità di denaro contante.


Questa scheda, come le altre qui pubblicate, costituirono un supplemento de "IL MATTINO" da ottobre a dicembre 1994.
In collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli.
A cura di Angela Catello.
Foto: l'autore è indicato nella didascalia