PERSONAGGI E SCENE DEL '700
Coppia di orientali


Sk_18: Coppia di orientali, Napoli, Collezione Privata.
Foto di Luciano Romano

I due nobili Georgiani, attribuiti a Lorenzo Mosca, dominano una scena orientale nota col nome di "Gruppo del leone" dalla presenza dell'esotico animale condotto in una gabbia su due ruote, tra i tesori del favoloso seguito dei Magi.
Da sempre l'arrivo di questi personaggi è immerso in un'atmosfera irreale; essi appaiono nei larghi paludamenti d'oro e d'argento, abbigliati in ormesino di seta, con le lunghe palandrane laminate, a dare l'idea di essere i detentori di una ricchezza che diventa un lusso fantastico, esibito con disinvoltura da schiere di servitori, portantini, valletti.
L'origine di una tale interpretazione si fa risalire a[ corteo dell'inviato straordinario della Porta Ottomana, nel 1741, a suggello delle trattative commerciali di quegli anni frutto della politica di Carlo di Borbone, poi ripresa dal figlio Ferdinando, aperta ai contatti col mondo orientale.
L'evento fu celebrato ufficialmente dal pittore Bonito, oltre che da una relazione dettagliata del settembre 1741.
Ed è ben comprensibile che un simile fatto "grandi e nuove cose si trasse dietro; si videro passeggiare per le vie di Napoli i componenti di un'ambasciata turca, di un'ambasciata tripolina ne' loro pittoreschi vestiti; se ne seppero gli strani gusti, i singolari costumi. Quel bagliore di metalli e di colori, quelle novità di persone e di cose potean riguardarsi come altrettante prove della nuova potenza del nostro paese.
Se ne levò alto il rumore, e ne rimase l'eco per lunghi anni
" (M. SCHIPA, Il Regno di Napoli al tempo di Carlo di Borbone, Milano 1923).

Nella rappresentazione dei costumi gli artefici mantengono degli elementi per la facile riconoscibilità dello status sociale: il turbante per l'uomo con la caratteristica mezzaluna turca, la lunga palandrana col panciotto dai bottoni di corallo; così per la donna, l'abito nostrano si accompagna ad una aristocratica scelta di gioielli come quelli in voga tra Sette e Ottocento, con il tocco di estremo esotismo del pappagallo variopinto, assegnato all'insuperabile modellatura di Francesco Gallo.


Questa scheda, come le altre qui pubblicate, costituirono un supplemento de "IL MATTINO" da ottobre a dicembre 1994.
In collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli.
A cura di Angela Catello.
Foto: l'autore è indicato nella didascalia