Per il modellato della testina si usa la terracotta policromata; per gli occhi si perfeziona la tecnica del vetrino dipinto, già visibile nella produzione pre-settecentesca. La testa e la relativa "pettiglia" (la parte iniziale del busto) vengono fissate al manichino di stoppa attraverso semplici giri di spago (vedi fig. 29).
La descrizione delle varie fasi di lavorazione ci permette di seguire da vicino, in una bella pagina del Morazzoni, i passaggi che portano alla nascita di una testina di pastore con tutte le tecniche e gli accorgimenti che ne fanno un prodotto perfettamente compiuto, impreziosito da quella celebre patina oggi così difficile da imitare:
La testa viene allora immersa in leggerissima soluzione di acqua gommata e in seguito l'uniforme tinta della terracotta si fa scomparire sotto una duplice mano di colore ad olio il colore naturalmente varia di tonalità a secondo del sesso e del carattere che la figura deve rappresentare...
Sottilissimo pennello tinto di bistro segnerà le ciglia; le labbra e le guance saran ravvivate dal cinabro sapientemente sfumato sulle gote Per la densità del colore, il pennello ha lasciato tracce visibili, che scompaiono per la paziente e delicata cura dell'artista; il quale prima che il colore sia completamente asciutto passa e ripassa un pennello bagnato d'acqua sulla superficie dipinta, sino a che questa non appaia perfettamente liscia; attende che si asciughi e finalmente strofina leggermente con pannolino, e ne ottiene il lucido..." (G. MORAZZONI, Il Presepe Napoletano in Dedalo, II, 1921-22).
|