Edo Petrone |
Pironti Editore |
tratto da: "Forse Napoli" |
INCONTRO CON UN PERCORSO PRESEPIALE CASALINGO -1-
Il Presepe è dunque anche rappresentazione di un viaggio, viaggio di vita e di morte; tante, nella zona tra San Biagio dei Librai, Via Tribunali e San Gregorio Armeno, sono le edicole votive, incassate in antichi e monumentali palazzi, rappresentanti le Anime del Purgatorio, cioè dei morti-viaggiatori che parlano ai vivi; e non è un caso che gli artigiani che curano queste edicole votive o ne costruiscono gli elementi, sono gli stessi che fanno i pastori presepiali. E la famosa Cantata dei Pastori non è forse la rappresentazione di un viaggio di vari personaggi in vari ambienti, tra la realtà moderna e puro sogno?
Nell'ultimo Natale mi sono divertito a scomporre il Presepe nei suoi vari aspetti paesaggistici e nei vari gruppi di personaggi.
Nell'effettuare questo percorso presepiale casalingo, gli amici-visitatori-viaggiatori hanno visto, nella parte più alta di un'antica mensoletta a tre piani, un CASTELLO (Castello di Erode o del Potere e delle Mete inavvicinabili?). Poco più in basso, in lontananza nella valle sottostante, c'è, per superare il fiume della vita, un PONTE, elemento anche d'unione; ed ecco, su un carro trainato da possenti ma lenti buoi, Ciccibacco, moderno Bacco ebbro, dio dei canti e dei suoni.
Più in primo piano, in un verde pianoro collinare, vi è poi Benino che dorme tra dodici pecorelle bianche. E quanti viaggi onirici lo accompagnano! Sognerà forse di scendere nelle "parti basse" del presepe attraverso le varie DISCESE che giungono nello slargo dove c'è il Pozzo o alle GROTTE, luogo limite tra conscio ed inconscio. |
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Ecco dunque, su un lato, la Grotta della natività dove si svolge una particolare scena d'Amore, mentre vicino esplodono senza ritegno gli odori ed i colori della Grotta-osteria, luogo di delizie terrene; entrambe chiaro segno di vita.
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