Pierro Editore, Napoli
Le tradizioni di Natale e il presepe, 1996

Il Presepe
nelle descrizioni di viaggiatori stranieri

S. Sharp:
Lettere dall'Italia


"Un presepe significa una mangiatoia"

I napoletani espiano in questa stagione (quaresima), e con molta assiduità religiosa, i loro peccati trascorsi, e vanno a udire le prediche che poi per tutto il resto dell'anno consolano soltanto il mezzo ceto e la plebe.
Durante tre settimane o un mese avanti la Quaresima segue una specie di funzione religiosa particolare a Napoli; essa non è conosciuta o almeno è poco esercitata nelle altre città d'Italia.
Si fa un presepe alla Beata Vergine e Gesù Bambino, in molte chiese e anche in case private [ndr: Sharp confonde il presepe con i sepolcri, in uso nelle chiese durante la quaresima].

Un presepe significa una mangiatoia; e, poiché il Signore fu deposto in una mangiatoia immediatamente dopo la sua nascita, da quel tempo fu stabilita la costruzione di un presepe per commemorare l'evento.
Si fa il presepe con un gruppo di pastori che rappresentano, la scena dell'avvenimento: vi sono da una parte i Re Magi d'oriente con una stella sulla testa, e, dall'altra, i pastori che custodiscono il loro gregge mentre l'angelo discende verso di loro: nel fondo della scena la Vergine se ne sta col Bambino, con Giuseppe e con l'asino.
Il costruttore del presepe presenta in ogni gruppo le figure e i fatti storici che l'Evangelo e, talvolta, il suo ingegno gli suggeriscono.
Ma ciò che rende un presepe attraente e interessante per una persona di buon gusto è la disposizione artistica delle figure sullo sfondo di un paesaggio in prospettiva che illude meravigliosamente l'occhio.

Un certo commerciante ha in casa un di questi presepi il quale, aperto da un lato, finge così bene la prospettiva che il paese e le montagne che si vedono in distanza ne divengono una continuità e sembrano far davvero parte del presepe stesso.
Si dice che costò cinquecento sterline pochi anni fa.

Un nobile ne aveva uno in cui furono introdotti tanto argento e tante cose preziose che si finì per stimarlo ben ottomila lire sterline.
Questo gran signore oltre che in cose sacre barattava pur altrimenti il suo danaro, talché a un momento fu costretto a disfarsi del suo prezioso presepe per soddisfare i suoi creditori.

Tutta la povera gente che non ha un presepe ne compra di questi mesi uno di picciol conto e a buon prezzo: se lo mette in casa, lo conserva con tutte le cure e lo fa durare per secoli.

(Sharp 1765)