Pierro Editore, Napoli
Le tradizioni di Natale e il presepe, 1996

Il Presepe
nelle descrizioni di viaggiatori stranieri

A. Moszynsky:
Giornale del viaggio in Italia


Altrove si tratta di un trastullo da bambini...

Un nuovo genere di spettacolo occupa i napoletani tutti gli anni da Natale alla Quaresima; ed è forse quello che più d'ogni altro, merita di esser visto.

Sono questi i presepi o crèches. Altrove si tratta di un trastullo da bambini; qui, invece, costituisce un'occupazione molto impegnativa per la quale non soltanto i signori, ma ancor più i borghesi, profondono somme considerevoli.
E proprio in codesti presepi può ammirarsi il gusto e l'accortezza degli italiani per la decorazione.
Essi consistono in varie stanze, tappezzate di scorza d'albero, di muschio, d'arbusti, di erbette, di cartone trinciato, di sughero, che conferiscono un'espressione verista alla stalla, alle figure, al paesaggio; e quei panorami variati che potrebbero disvelarsi attraverso una finestra o da una terrazza, come il cielo, il Vesuvio o qualche altra montagna dei dintorni di Napoli, qui vengono espressi, con le risorse dell'arte, in modo così perfetto che non e possibile distinguere l'artificioso dal naturale.

Tali erano i presepi durante il mio primo viaggio. Si dice che oggi siano un po' meno belli; e poiché non ne ho ancora visitati, non sono in grado di giudicare la differenza.

Ma non è con questo genere di presepe pomposo che gli italiani ornano i loro negozi: ogni bottega di falegname, calzolaio, ciabattino ha il suo presepe e una piccola lampada, che arde dinanzi ad una casetta di cartone e di muschio durante nove giorni, diffonde un odore poco gradevole in questo bugigattolo.
Gli italiani fanno in rilievo ed in sughero delle costruzioni del Vesuvio ardente, degli antichi templi di Paestum, di Pompei e di altre antichità, assai bene eseguite, da vendere gli inglesi ed agli altri stranieri che qui abbondano in tempo d'inverno per godere di questo clima così mite.

(Moszynski 1784-1786).