Elena Sica per Tascabili Economici Newton
IL PRESEPE NAPOLETANO
Storia e Folclore di una Grande Tradizione

Il Presepe è Napoli

Il presepe è Napoli e Napoli è il presepe, l'uno non può esistere senza l'altra e viceversa.

In tanta letteratura partenopea, nelle cronache dei viaggiatori, nei bozzetti, nelle tele, si parla della vita popolare napoletana, dei riti e delle usanze di questo popolo unico al mondo e, leggendo o ammirando questi "ritratti" si affacciano ai nostri occhi familiari scorci riprodotti in tutto e per tutto nel presepe.

Il presepe è inequivocabilmente Napoli, i pastori rappresentazione del popolo napoletano, le case, le osterie, il paesaggio sono partenopei, nulla vi è che possa rimandare alla Palestina se non, solo ed esclusivamente, l'Evento.

Gesù Bambino nasce a Napoli come nel mondo intero ma, a Napoli, città così ricca di leggende, storia e tradizione, la nascita divina non poteva essere come nel resto del mondo, "U Piccirillo" nato in una mangiatoia, viene ad essere il simbolo di una derelitta plebe che vede nella fede, forse bigotta, forse permeata di paganesimo, un riscatto alla propria reietta condizione.

E stato per questo che il presepe ha avuto a Napoli, più che altrove, la sua massima diffusione.
Basta leggere una delle tante pagine di Matilde Serao per comprendere a fondo che il presepe altro non è che la trasposizione della vita popolare partenopea in un evento universale.

Le donne vendono lo spassatiempo, l'acqua sulfurea, i polipi cotti nell'acqua marina; gli uomini intrecciano reti, pescano, fumano la pipa vendono frutti di mare, cantano e dormono.
[ ... ] Sulla riva un'osteria mette le sue tavole la sera vi si imbandiscono le cene napoletane. Suonatori ambulanti di violini, di chitarra, di flauto improvvisano concerti [ ... ]
Sulla riva scorre la fontana col suo cheto mormorio, i fanciulli e le fantesche in abito succinto vengono a riempire le loro brocche [ ... ]
Le vie sono bianche, polverose e fulgide; le case gialle, rosse e bianche rifulgono; i colli sono splendidi di luce
.

O a dirla con Goethe:

Ecco il luogo di ricordare anche un'altra spiccata passione dei napoletani. Sono i piccoli presepi che si vedono a Natale in tutte le chiese, rappresentanti propriamente l'adorazione dei pastori, degli angeli e dei Re Magi, raggruppati, più o meno compiutamente con maggiore o minore lusso o ricchezza. Questa rappresentazione è montata nell'allegra Napoli fin sui terrazzi delle case, vi si costruisce una leggera impalcatura a forma di capanna, ornata di alberi e cespugli sempre verdi.
La Madonna, il Bambino e tutti i circostanti e quelli sospesi nell'aria sono riccamente vestiti, e la casa impiega grandi somme per questo vestiario
.

Ma ciò che rende inimitabile l'insieme è lo sfondo che comprende il Vesuvio con i suoi dintorni.
Ed è proprio questa la ragione per cui il presepe a Napoli, nel corso dei secoli, è divenuto parte integrante della città stessa, ha affascinato ed affascina ogni ceto, rappresenta e rappresenterà sempre la parte più reale e più viva del popolo napoletano colto nelle sue poliedriche e infinite sfaccettature.


Edit by TaSa-Soft 6-2000