Il Secolo d'Oro  ( I parte )

Durante l'età di Carlo di Borbone la rappresentazione plastica della Natività, con le scene ad essa collegate invase le dimore private degli aristocratici e dei ricchi borghesi, che spendevano somme anche considerevoli per ammodernare le loro scenografie, ordinare nuovi esemplari, accrescere la spettacolarità delle loro raccolte.
Si assunsero spesso gravosi oneri finanziari e suscitarono le critiche di tanti stranieri di passaggio.


43) Nicola Ingaldi (attr.), Donna

All'inizio degli anni '30 il duca di Monteleone commissionò allo scultore Giacomo Colombo nuovi pastori (vestiti, con testa ed arti di legno), con scenografie dipinte dal paesaggista Michele Pagano e suppellettili preziose realizzate dall'orefice Ignazio Imparato.
Tra i presepi interpretati col nuovo spirito laico si annovera, tra gli altri già citati, quello De Giorgio che occupava tutte le stanze della casa di via Toledo e che venne montato fino al 1826 -quando fu smembrato in vari gruppi finiti poi nelle collezioni private-, ogni anno, "cangiandosene sempre il piano ed il pensiero" (P NAPOLI SIGNORELLI, Vicende della coltura nelle Due Sicilie, VII, Napoli 1811).
La cosa più straordinaria era che si vedeva "pure, di sotto al passaggio, una caverna, un pandemonio, ardente di vivo fuoco, con gli spiriti infernali, che, nel loro rovello, si graffiavano, si accapigliavano, davan di capo nella roccia.
Quell'inferno era un paradiso pel nostro popolino!
" (E. Proto duca di Maddaloni, Il Presepe in Atti dell'Accademia Pontaniana, XIX, Napoli 1889).


44) AA VV Il Mercato
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