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Roberto De Simone Il presepe popolare napoletano
Una storia di tradizioni, leggende natalizie, artigianato popolare e tombole «parlate», con il controcanto di 90 xilografie tratte da una Smorfia del 1776 e ridisegnate da Gennaro Vallifuoco. | |
Che cosa rappresenta oggi il presepe, che del Natale è ancora tradizione insostituibile? E per quale ragione continua a essere profondamente radicato nella nostra coscienza? Per rispondere a tali
domande Roberto De Simone ci racconta il presepe popolare degli artigiani
napoletani, un presepe nato, cioè, come necessità espressiva di una
comunità e che rispetto al più famoso presepe settecentesco evidenzia
ancora, proprio nella sua tradizionale fattura, un sentimento di autentica
religiosità. Dice l'autore: «Ho voluto scrivere una storia del presepe
napoletano in forma piana e narrata, ricca di riferimenti di costume e non
appesantita da note ai testi». Così Il presepe di De Simone ci conduce in
un viaggio che risale alle origini precristiane del Natale, quelle ancora
legate al ciclo delle feste propiziatorie e al mito solare di un divino
Bambino partorito in una grotta da una Madre Vergine. Recuperandone il
carattere notturno e infero, descrive (e ci svela) inattesi e originali
aspetti emblematici di luoghi e personaggi che ogni Natale noi stessi
vediamo e collochiamo nel presepe: il pozzo e il fiume, la torre e la
grotta, il pescatore e il cacciatore, la lavandaia e la zingara, il
venditore di cocomeri e quello di formaggi; e ci racconta come il
significato di queste colorate statuine vada al di là di semplici
raffigurazioni paesaggistiche e scenografiche, e come il persistere della
loro presenza trovi una spiegazione coerente nel codice onirico della
tradizione popolare.
Roberto De Simone (Napoli 1933) musicista, compositore, autore
teatrale, è attualmente direttore del Conservatorio di musica di San
Pietro a Majella in Napoli. Per Einaudi ha pubblicato La Gatta
Cenerentola nella «Collezione di teatro». Ha curato le Fiabe
campane. I novantanove racconti delle dieci notti nei
«Millenni» e Il convitato di pietra di Andrea Perrucci nella
«Collezione di teatro».
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Saggi pp. XII-136, L. 28 000 In libreria il 13 novembre |
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