PERSONAGGI E SCENE DEL '700
Le due calabresi


Sk_6: Le due calabresi, Napoli, collezione privata.
Foto di Luciano Romano

All'interno di una tipica taverna all' aperto, con gli avventori dai volti arrossati dal vino, che consumano un abbondante pranzo all'ombra della "frasca" le due calabresi, sono addette ad accendere il fuoco, come si desume dalle fascine e dall'attizzatoio, tra le braccia di una delle due figurine femminili.
Sono parte di un insieme affollatissimo, tra gli astanti, i servitori e i giocatori di morra, con tutti gli animali da cortile che razzolano intorno, in cui spicca il cromatismo vivace della gonna e del corpetto azzurro, con le maniche applicate attraverso galloncini in tinta contrastante che guarniscono tutto l'abito, il grembiule e il copricapo delle due giovani.
Al collo risplendono vezzi di argento e corallo, e alle orecchie tintinnano "fioccagli" vistosi, complemento indispensabile del costume da festa.
Le due sculturine sono di modellato finissimo e vengono attribuite a Giuseppe Sanmartino. Sono due belle raffigurazioni in costume da festa -è sempre un'atmosfera di festa quella del mondo contadino presepiale- che si ritrovano con maggiore frequenza a partire dall'ultimo quarto del Settecento quando la vasta eco suscitata dalla documentazione iconografica sugli abbigliamenti tradizionali delle province ad opera dei pittori D'Anna e Berotti, a partire dal 1783, diede origine a stampe, gouaches, acquarelli, porcellane e figurine da presepe in costume locale, divenuti in breve prodotti assai richiesti ed apprezzati da turisti e viaggiatori alla ricerca di un souvenir delle varie località del Regno.





Questa scheda, come le altre qui pubblicate, costituirono un supplemento de "IL MATTINO" da ottobre a dicembre 1994.
In collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli.
A cura di Angela Catello.
Foto: l'autore è indicato nella didascalia