PERSONAGGI E SCENE DEL '700
Taverna


Sk_3:Taverna, Caserta, Presepe della Reggia.
Foto di Luciano Romano
img ingrandita: 97 kb

Mancando le tracce delle antiche scenografie del presepe reale, il nucleo borbonico giunto ai nostri giorni di numero piuttosto consistente ma per lo più degradato, qualitativamente poco omogeneo e soprattutto tragicamente depauperato dal fanti del 1985, si è idealmente ispirato alla traduzione dei presepe in pittura operata dal Fergola in ricordo dell'allestimento del 1844.
Nei dipinti prevale la sensazione romantica del paesaggio protagonista, una natura misteriosa e selvaggia, incombente con una fitta vegetazione spontanea, le gole rocciose, gli anfratti e le strette valli in cui sono disposte le minuscole figurine.
Nella Taverma si riconoscono le cibarie esibite, il gruppo degli avventori seduti al tavolo che si mescola allegramente alla folla dei villici vestiti a festa, mentre poco distante, si snoda il corteo degli Orientali.

Nella ricostruzione attuale, più contenuta rispetto al presepe antico, gli intenti sono stati quelli di rendere i caratteri essenziali dell'osteria di campagna all'aperto a due piani con la cucina sottostante che si intravede dal vano d'entrata, e quello superiore col balconcino di ferro battuto da cui si affaccia la giovane richiamata dalle note di una canzone.
All'ombra della tradizionale "pennata" viene esaltata un'abbondanza di cibarie simbolicamente alla portata di tutti, con la canonica presenza dei tavoli imbanditi tra coi razzolano gli animali da cortile, mentre gli astanti sotto allietati dai musici e dai cantanti secondo i canoni tardo settecenteschi a cui il secolo successivo restò fedele nella variopinta e spensierata raffigurazione di costume, con un repertorio di immagini fortemente suggestionato dalle scene presepiali.



Questa scheda, come le altre qui pubblicate, costituirono un supplemento de "IL MATTINO" da ottobre a dicembre 1994.
In collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli.
A cura di Angela Catello.
Foto: l'autore è indicato nella didascalia