Il Settecento  ( III parte )


23) Francesco Celebrano (attr.), Nano orientale,
Napoli, Museo di San Martino

D'altronde il fatto che il principe di Ischitella fin dal 1765 sia stato costretto ad impegnare i gioielli dei Magi e gli ori delle popolane del suo presepe - e non perché‚ si fossero capovolte le sorti economiche della sua famiglia ma per una momentanea necessità di liquidi - ci fa comprendere la natura precaria delle imponenti costruzioni presepiali, nate più che altro dall'esigenza di consolidare attraverso l'ostentazione il prestigio personale raggiunto.


24) Ignoto napoletano sec. XVI11-XIX, Angelo,
Caserta, Reggia

Dopo il primo quarto dell'Ottocento anche molti presepi borghesi verranno smembrati e i Perrone, grandi appassionati e competenti (Antonio fu tra i fondatori della letteratura dedicata al presepe), ne acquisteranno i migliori esemplari, dei quali una parte ha dato vita alla Raccolta Perrone, appunto, Nel Museo di San Martino.


25) Ignoto napoletano prima metà sec. XIX,
Ostessa con tegame di mele cotte,
Napoli, Museo di San Martino



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